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tanto va il cagnetto al largo...

  • Immagine del redattore: cla
    cla
  • 29 giu 2018
  • Tempo di lettura: 4 min

Una mattina come le altre, o almeno così ci sembrava, mentre partivamo con destinazione Lago di Garda.

Pensavamo di tornare dopo meno di un'ora, invece la nostra gita è durata di più.

Sono cose che succedono quando hai un cane convinto di essere un supereroe.


Eccoci, siamo tutti vivi e per ora ci basta così.

Avere un cane complicato a cui piace inseguire gli animali non è sempre facile. Se sei educatore cinofilo, poi, continui a chiederti se stai facendo la cosa giusta.

Ti poni domande etiche e anche pratiche, rifletti sul comportamento corretto da tenere in qualità di guida del tuo cane.

Si, perchè il ruolo del proprietario del cane è proprio quello della guida.

La figura affidabile, coerente e interessante che lo accompagna nel mondo.

Ecco, se hai un cane a cui piace inseguire gli altri animali è molto importante che lui sappia che non è da solo nel mondo, ma che in ogni momento può riferirsi a te.

Da parte mia è importante, invece, che io sia in grado di trovare i luoghi adatti, non pericolosi né per lui, né per nessun altro animale.

Bisogna anche trovare la forza di permettergli di correre libero nonostante tu conosca i suoi interessi e cerchi quotidianamente di farli collimare con i tuoi. Che quasi mai riguardano inseguimenti di selvaggina.

Ovviamente non è sempre facile come sembra.

E così oggi siamo andati alla spiaggia per cani sul Lago di Garda ed abbiamo deciso di fare il bagno insieme ad Aran.

Ci siamo fermati a chiacchierare con un simpaticissimo proprietario di un altro cane che condivideva con noi l'opinione riguardo l'importanza dei momento di libertà dal guinzaglio.

Come tutti, anche lui si è fermato a guardare Aran nuotare e andare sul fondo del lago a recuperare oggetti da riportare a riva.

Lo sappiamo: Aran in acqua fa ridere tutti.

"Ma com'è bravo"

"Sì, sai, una volta era molto in difficoltà, ma ora sono educatrice cinofila".

Non ho ancora imparato a mordermi la lingua.

Quando lo confido a qualcuno succede sempre qualcosa.


Esattamente in quell'istante Aran ha visto un'anatra. Ovviamente le anatre volano. Lui di solito le insegue fino a quando si ricorda che non ha le ali e poi gira/vira e torna a riva da noi.


Oggi era diverso. Forse ho fatto un errore: non mi sono accorta che l'anatra era occupata a prendersi cura dei cuccioli.

Una mamma di qualunque specie, quando si prende cura dei cuccioli, fa qualsiasi cosa per proteggerli.

Oggi abbiamo imparato che, pur di non lasciarli soli, Mammaanatra non vola via da Aran, ma piuttosto nuota controcorrente fino a seminarlo.

Aran non ha le ali ma, purtroppo per lei, con il nuoto se la cava benissimo.

E così inizia la corsa.

50, 100, 150 metri dalla riva.

Un altro sorriso della gente sulla spiaggia.

I sorrisi si tramutano lentamente in facce preoccupate.

Urla di una signora anziana "oddio, muore".

Io e Simo, abituati a vedere Aran tirare fuori il coniglio dal cilindro, stupire tutti e tornare a farsi coccolare da noi, eravamo sereni.

Sapevamo che non avrebbe fatto male alle anatre, né tantomeno agli anatroccoli.


Ma ad un tratto un guaito. Aran per la prima volta annaspava.

Aveva preso una corrente troppo forte per tornare.

Ormai si trovava a più di 200 metri da noi. Le onde erano troppo alte per vederlo e continuare a rimanere tranquilli.


Ci siamo bloccati un secondo. Ci siamo chiesti cosa fare. Insieme siamo corsi verso il primo pedalò e abbiamo chiesto in tutta fretta al proprietario se potevamo prenderlo per andare a recuperare il cagnetto.


Lo ammetto, in quel momento ho avuto un po' di paura anche io per le sorti del mio Mezzolabrador.


La gente riprendeva la scena con il cellulare dalla riva, si faceva selfie con il cane al largo.

C'era anche chi urlava "lo state uccidendo, è colpa vostra"

(Grazie Signora turista, ha reso la situazione molto più facile da gestire).


Ma proprio in quel momento sentiamo il rumore di un motore.

Una persona incredibile è saltata sul suo motoscafo, ha recuperato Aran e in qualche secondo e ce l'ha riportato.

Quando ce l'ha consegnato ci ha detto "sapete, quando i cani da caccia partono dietro ad un animale non capiscono più quello che fanno".

Stavo per dire "non me lo dica, sono educatrice cinofila".

Invece ho sorriso, mi sono morsicata la lingua, ho ringraziato mille volte tirando un sospiro di sollievo, ho fatto due coccole a quel disagiato del mio cane e, con Simone (ormai bianco), ci siamo avviati tutti verso la macchina.


Lezione imparata oggi.

Non devo MAI parlare del mio lavoro quando sono in giro con Aran, perché le decisioni che prende un educatore cinofilo riguardo il suo cane non sono sempre comprensibili ad una prima occhiata superficiale.


Ma volete sapere come reagisce l'educatore cinofilo in queste situazioni? Prende atto e reagisce.

Non in quell'istante, ma prende decisioni volte a modificare e dare una nuova forma alla relazione, di modo da risolvere ed evitare nuovi rischi.

L'educatore cinofilo riflette sul fatto che non può semplicemente smettere di portare a nuotare il suo cane. Questo significherebbe diminuire la sua integrazione nella mia quotidianità, impedirgli di vivere a pieno le sue potenzialità.


Gli impedirebbe di godere dei posti magnifici che ci circondano in Trentino e perderemmo un sacco di occasioni per vivere esperienze insieme.


Quindi, per superare queste difficoltà, ci siamo iscritti ad un corso di attività ludiche in acqua con l'obiettivo di divertirci insieme senza inseguire animali ma, piuttosto, nuotando insieme. Allo stesso modo lavoreremo sulla sua riflessività, di modo da aiutarlo a pensare "ne vale la pena?".

Anche perché, personalmente, passo volentieri il tempo insieme a lui ma, ancora, non inseguo le anatre.













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_ilmezzolabrador prende forma.jpg_Un ore

di Claudia Negrisolo

Educatrice cinofila FICSS

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